Tra i tanti modi possibili per raccontare e descrivere la Libreria Nima, abbiamo pensato che il migliore fosse riportare l'articolo di con il quale il giornalista Stefano Bucci ha descritto la Libreria su "Il Sole 24 Ore" nel 2000:
 

Un piccolo Oriente sotto i ponti della Circonvallazione, un esotismo quotidiano davanti alla Stazione Tiburtina. Oppure un Islam da sfogliare in una Roma trasformata nella "porta aperta" verso nuovi mondi. Verso quell'impero spesso sommerso affollato dagli echi della poesia persiana, oppure africana, dalle parole del Mahatma Gandhi, come da quelle di Nagib Mahfouz.

La storia della Nima, libreria esclusivamente dedicata alle tematiche dell'Oriente e dell'Islam, è in qualche modo la storia di un successo. Un successo che non si misura forse nel numero di copie vendute, ma piuttosto nel nome della comprensione e della pacifica convivenza.

Rangrazi Fereidoun, architetto iraniano, ma soprattutto amante della poesia, ha scelto di creare a Roma un punto di incontro da culture lontane. E, ancora prima della inaugurazione della moschea di Roma, ha fondato Nima. Utilizzando il nome di un grande poeta persiano per definire una libreria lontana da ogni tentazione di retorica. Una sola vetrina, un piccolo spazio da esposizione, un soppalco ridotto dove ospitare incontri e conferenze.

Nessun proclama, nessuna retorica, ma piuttosto un impegno che si rinnova giornalmente. Passando dal Corano alla storia dei Sumeri, dalle lezioni di letteratura araba tenute da Isabella Camera D'Afflitto a Giuseppe Bellafiore, impegnato nella spiegazione dell'architettura islamica in Sicilia. Una proposta apparentemente rischiosa, a volte spigolosa, che sta dando ottimi risultati, anche lontano dai grandi flussi turistici e religiosi.

Così Nima sembra essersi trasformata in un punto d'incontro per tutti gli amanti di un esotismo colto, ma concreto. Fatto di racconti sulle carovane del deserto, delle Mille e una notte, ma anche dell'ultima onda del cinema iraniano. Qui si ritrovano testi in lingua italiana, oppure in lingua originale, dal turco al persiano. In apparenza destinati soprattutto a un pubblico di immigrati o di studiosi legati all'Istituto Mediorientale di Roma.
Una verità soltanto parziale, dal momento che, sempre più spesso, qui arrivano giovani con il desiderio di capire la realtà del Nord Africa, dei costumi del Maghreb come dell'Eritrea. Magari dopo un viaggio "da cartolina" vissuto tra oasi e cammelli.

Il viaggio diventa, così, pretesto per approfondire le tematiche della narrativa araba sul chador o i ritmi di archi, volte e cupole nell'architettura islamica e persiana. Mentre proprio nel nome della comprensione si cercano di evitare gli eccessi, puntando l'occhio anche su realtà politicamente meno contingenti. Oppure indirizzandosi anche  ai problemi di altre culture, come quella ebraica, vista attraverso i rapporti con l'Islam.

Infine la musica, originale e non filtrata dalla moda del momento. Una musica che aleggia tra gli echi dell'Oman, del Bahrein o di di Costantinopoli dalle moschee incantate. Piccole melodie che sfiorano le decorazioni del gusto persiano di Nima come i suoi libri per una cucina saporita e curiosa.
 
Lungo la strada ideale che porta a Isfahan o Tabriz. L'Oriente di Nima non è poi così lontano, basta avvicinarsi con il desiderio di scoprirlo. Non c'è bisogno di esserre Paul Bowles per iniziare questo viaggio. Tutto può cominciare con "Il Pensiero orientale" secondo Heidegger. L'importante è avere voglia di capire.

Libreria Nima, oggi.

La libreria Nima prosegue oggi la sua attività online. Ci stiamo preparando per affrontare le sfide dei tempi che internet e l'ecommerce ha aperto. Proseguiremo la nostra attività solo online; presto daremo informazioni precise sull'inizio delle attività. Per informazioni è possibile contattare il 346-7529383